Per fare una buona impressione
un bravo stampatore
deve avere un ottimo carattere.
Bruno Munari
1. Discendenti di Gutenberg per «tirature di bellezza
perfetta»
Noi artigiani del libro, eredi di Gutenberg,figli di Manuzio
e Bodoni, raccontiamo una storia vera dell’artigianato italiano.
Lavoriamo con saperi e sapienza, tra materiale e
immateriale, dando pari dignità a mani e mente; i nostri laboratori di antico
mestiere sono una fucina di precisione ed entusiasmo,dove si esercita una
tenace resistenza culturale.
2. Il risveglio dei sensi
Siamo editori affini e irripetibili, ciascuno nella propria
identità, e desideriamo risvegliare tutti i sensi attraverso i libri da noi
creati. Sappiamo che esiste un punto di equilibrio da ricercare continuamente
tra piombi e legni, inchiostro e colori, carte naturali e legature, spazio
bianco e nero, illustrazioni e segni, bulino e matita; tale arduo percorso è
corollario all’opera compiuta che non tradirà se stessa e verrà tenuta in mano
a dimostrazione palese di quanto di necessario è stato fatto. Professiamo il
pensiero nel suo farsi armoniosamente sotto i nostri occhi, e ci opponiamo
all’estinzione del libro frutto di tipografia manuale che anela a persistere
perché il nostro è nutrimento classico, ma è anche quello della modernità e
della sperimentazione. I nostri libri aspirano ad essere belli dentro e fuori:
combiniamo un’attenta cura estetica a una rigorosa selezione dei testi, nella
costante e ostinata ricerca di soluzioni inedite ed opere nuove secondo la
migliore tradizione della microeditoria, da sempre fucina di giovani talenti e
avanguardia nella scoperta di grandi nomi della letteratura internazionale.
3. «Noi gettati nell’azzardo infinito»
I caratteri sono l’unità mobile di un pensiero universale e
di ciò che vogliamo essere in termini di consapevolezza e libertà. Siamo
rivoluzionari perché conservatori del bello, del manuale, di una dimensione
umanistica del fare che rifugge ritmi consumistici e privilegia un’andatura a passo
d’uomo. Siamo l’Italia che lavora tra le macerie dell’arte e della storia e
siamo la pattuglia ostinata che conserva una forma tangibile di artigianato: i
nostri libri, antichi e tecnologici allo stesso tempo, realizzati combinando
diverse e raffinate tecniche.
4. L’eternità per un libro
Il libro tipografico è un ecosistema di bibliodiversità,
frontiera di un mondo di necessaria sapienza; non vogliamo vederlo deperire, ma
l contrario desideriamo lasciarlo in eredità ai giovani, sempre più spogliati del
valore della manualità. Desideriamo donare alle future generazioni l’orgoglio
del carattere impresso sulla fibra di cotone e la scoperta di un’avventura
sempre nuova e appagante, esempio dell’eccellenza italiana. Immaginiamo un
nuovo amore per il fare, nuove condizioni e nuovi alleati per ideare, lavorare,
promuovere, far circolare e vendere libri, all’insegna di un’etica del lavoro
che faccia vivere sull’onesto prodotto delle proprie mani e del proprio
intelletto, e non sia né scarto né speculazione.
5. Chiediamo
Chiediamo considerazione, rispetto, visibilità; chiediamo
tutela e sostegno dallo Stato, dalle regioni, dagli enti pubblici; desideriamo
che la tipografia rientri nelle scuole e che il libro manuale e la grafica
tornino ad essere maggiormente protagonisti di mostre e manifestazioni
culturali. Desideriamo contribuire a formare un gusto che coniughi bellezza e
felicità: l’arte della tipografia è vera tecnologia e l’arte del libro è una
delle espressioni più alte e mirabili nell’evoluzione del pensiero e
dell’umanità.
Gubbio, 16 – 17 Ottobre 2015